FFTE
CHE COSA E’ UN FFTE?
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LIN DELIJA
Un pittore moderno profondamente legato alle sue radici e alla sua cultura:
Lin Delija è un pittore nato a Scutari, proveniente da una famiglia che ha favorito la sua attitudine verso il mondo dell’arte.
Sebbene Delija evitasse la coscrizione, la Seconda Guerra Mondiale influenzò pesantemente la sua vita mentre fuggì in Jugoslavia, mettendo a rischio la sua vita finché non trovò rifugio in un convento di suore e poté frequentare l’accademia d’arte.
L’arrivo in Italia, nel 1954, segna la svolta decisiva. Si trasferì in via Ripetta 54 a Roma, grazie ad una borsa di studio assegnatagli dal poeta e scrittore Ernest Koliqi (1903-1975). Divenne presto buon amico di Ernest Koliqi, professore di lingua e letteratura albanese all’Università “La Sapienza”, ed entrò in contatto con altri intellettuali e rifugiati albanesi.
All’Accademia di Belle Arti di Roma, frequentò i corsi dei pittori Mario Mafai (1902-1965) e Amerigo Bartoli (1890-1971), di cui divenne presto l’allievo prediletto, nonché le lezioni di storia dell’arte di Mario Rivosecchi.
Terminati gli studi, Lin Delija espose presto le sue opere insieme allo scultore Fazzini e ai pittori Purificato e Bartoli.
Il successo arrivò quando, nel 1960, il suo “Cristo” dipinto entrò a far parte della “Collezione d’arte Moderna” in Vaticano, ma il suo bisogno profondo di stare a contatto con persone semplici e vere venne soddisfatto solo con la nuova residenza in Vaticano. piccolo comune di Antrodoco, nell’anno 1962.
La sua prima mostra personale si tenne nel 1966 alla Galleria Papa Giovanni XXIII, mentre la prima mostra internazionale si tenne a New York nel 1969.
Nel 1979 finalmente un importante riconoscimento presso il grande pubblico, quando la RAI, la televisione nazionale italiana, produsse un documentario-intervista interamente dedicato a Delija, diretto da Gjon Kolndrekaj.
Nel 2015 il famoso critico italiano Vittorio Sgarbi ha celebrato Lin Delija in un simposio tenutosi presso la Chiesa di Santa Chiara ad Antrodoco.
L’arte di LIN DELIJA: “fuggire dallo sgomento”
Le opere di Delija sono spesso rivolte alla gente comune, ai volti delle persone semplici, che non nascondono le loro sofferenze interiori negli sguardi profondi, a volte semplicemente smarriti, sempre pieni di dignità nella sofferenza. Sono volti di un’umanità sottomessa, vittima del fatalismo, che aspira al riscatto, o almeno a uno spiraglio di speranza: è il caso della “signora Scutarina” che incrocia lo sguardo con un soggetto fuori campo, carico di curiosità Umore.
Il sentimento mistico-religioso di Delija, così spesso rappresentato nella sua arte, è una forma di liberazione per se stesso come pittore ma anche collettivamente per il suo popolo, che ha portato sulle spalle tutto il dolore del secolo più duro. La fuga dallo sgomento è ben rappresentata nella celebrazione comune di una folla festante in “Shake – 003”.
Diverse sono le influenze che LIN DELJIA ha sperimentato all’inizio della sua carriera per poi segnare una cifra stilistica personale unica. I suoi volti ci guardano, nei nostri occhi per dimostrare che vogliono che resistiamo su quella tela più a lungo. Le sue non sono semplici pennellate, sono carezze di colore sull’eterno incarnato dei personaggi che ritrae.
Prima edizione 14 marzo 2023 Venezia – Francesco Caprioli per Ecosistema Urano.